La Gazzetta dello Sport – 4/2012

Datevi al Bossaball

Come la bossanova è una fusione di generi. Molti generi, anche parecchio diversi tra loro. E quindi ne ha in un certo senso mutuato il nome, e si chiama Bossaball.

E’ un nuovo sport.

Piuttosto improbabile ma simpatico. Diresti che sia brasiliano e invece no, è nato in Spagna, inventato da un belga e sviluppato da un olandese. Però tranquilli, l’ispirazione è totalmente brasileira. Infatti è un po’ calcio, un po’ beach volley, un po’ ginnastica e un po’ anche capoeira.

L’ideatore si chiama Filip Eyckmans, con l’aiuto di Wilco Nijland, ex giocatore di pallavolo della serie A olandese.

Si gioca su materassino gonfiabili che al centro hanno un trampolino elastico. In squadre di 3, 4 o 5 giocatori. Si hanno a disposizione 8 tocchi, ma secondo il sito ufficiale sarebbero 6. Non sottilizziamo:  ogni giocatore ne può effettuare uno alla volta con le mani, o fino a due coi piedi. Se fai atterrare la palla sul materasso avversario, quindi sui contorno di campo, fai un punto, se riesci a schiantarla sul trampolino al centro del campo dei rivali i punti sono 3.

Immagini sia una roba un po’ così. Il sito www.bossaballsports.com certifica che c’è un calendario con tornei in mezzo modo: in Olanda un sacco (già oltre 200 negli ultimi 5 anni), poi Cile, Romania, Kuwait, Turchia, Ecuador, Francia, Arabia Saudita, Repubblica Ceca.

Ah, l’arbitro non è solo un arbitro. E’ una specie di giudice-animatore. Il fischietto gli serve per interrompere le azioni, ritmare il samba, dirigere la marching band a bordo campo. Infatti nel bando per chi volesse intraprendere la carriera di direttore di gara chiedono. “Hai mai fatto il Dj?”, “Hai una bella voce?”. Mah

Comunque, si gioca così.

Grazie a Alessandro Piroli, di Mario Salvini

Source: La Gazzetta dello Sport

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